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Croce Celtica o Ruota Celtica, attributi delle 4 direzioni celesti, indicazione dello slittamento di 45° nella realtà terrena. |
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Da https://ilboschetto.altervista. org/faq-la-croce-dei-pirenei/ |
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South High Cross di Kells, in Irlanda, da https:// www.meisterdrucke.it/sta mpe-d-arte/Robert-French/ 179617/The-South-High- Cross,-Kells,-Co.-Meath,- Irlanda-(foto-color-seppia) .html |
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High Cross di Muiredach
a Monasterboice, antico
sito monastico cristiano,
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Croce delle Scritture, l'originale nel
museo e la copia all'esterno, da: https:
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Ruota di Medicina dei Nativi Americani (Indiani d'America) |
I Celti vivevano in un'Europa coperta di foreste e i ritrovamenti di oggetti ornati con innumerevoli spirali, figure vegetali, animali e umane che si avvinghiano e s'intrecciano senza sosta, testimoniano il loro profondo legame con la natura e le sue manifestazioni, e certamente ha contribuito a sviluppare una tradizione spirituale in armonia con essa. E' ormai assodato che qualsiasi dottrina (religiosa, politica, filosofica) non è altro che un insieme di concetti che gli esseri umani utilizzano per dare un'interpretazione della realtà che li circonda e vivere una vita quotidiana secondo le regole accettate dal gruppo che segue tale sistema di pensiero , lo «strumento concettuale»: qualunque sia la dottrina seguita e adottata, essa avrà un riscontro nella realtà e chi la segue si sentirà quindi di «possedere» la verità circa l'interpretazione del mondo. Avrà inoltre delle argomentazioni per ridicolizzare o rendere non-valide le dottrine degli altri popoli che a loro volta si sentiranno «padroni» di una verità da difendere contro gli «infedeli». Risulta perciò perfettamente inutile mettersi a discutere se la dottrina che ciascun individuo o popolo segue sia «la Verità» nel senso assoluto del termine, ma sarebbe meglio ritenerla un utile strumento, in qualsiasi momento modificabile, per trovare ed entrare in contatto nel modo migliore possibile con quella che è la «nostra strada» (individuale o sociale che sia...). Il termine «medicina» nelle tradizioni nordamericane serve a indicare un'energia vitale, nel senso di «Energia della Vita», che è disponibile ovunque, in qualunque momento e per qualsiasi persona voglia ottenerla. Per farlo è però necessario che l'individuo adotti determinate pratiche che lo portino a modificare il proprio stato di coscienza, in modo da entrare in contatto e utilizzare i propri «poteri» interiori. Questi si manifestano semplicemente con un'intensificata sensibilità e consapevolezza verso il mondo nella sua complessità, globalità, ma anche nei suoi più piccoli componenti. L'individuo, cioè, diviene cosciente dell'utilità di ogni singola parte del creato in rapporto alla totalità e realizza (cioè «rende reale» grazie alla luce della propria coscienza) l'Unità del Tutto. Scopre quindi che non vi sono cose, esseri o eventi senza scopo né causa e comprende che ogni cosa è inserita in un contesto con un preciso significato.
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Monolito a Kilnasaggart, in Irlanda, in cui sono state incise sia la croce Latina che la croce Celtica |
La Ruota di Medicina è uno degli strumenti concettuali che permettono all'individuo che la utilizza di entrare in contatto con la realtà vivendo consapevolmente eventi e persone che in essa si muovono. Con «Ruota di Medicina» si intende un sistema di «lettura» della realtà circostante per mezzo dei quattro punti cardinali maggiori più quelli minori, associando a ciascuno di essi tutta una serie di simboli. Viene generalmente rappresentata con un cerchio in cui è inscritta una croce (o due, se si aggiungono i punti cardinali minori) e che era conosciuta presso i Celti con il nome di «Croce Celtica», presente nella tradizione già come simbolo precristiano. Una cosa fondamentale nell'utilizzo della Croce Celtica come punto di riferimento per l'interpretazione della mitologia e soprattutto degli avvenimenti del calendario, è tenere presente che quando si considera uno dei punti cardinali è come se ci si ponesse con i piedi su di esso, guardando lo schema verso il centro (perché sia sempre davanti a noi in senso interiore) e quindi avendo di fronte il punto cardinale opposto con tutti i suoi simboli e qualità associati. Questa visione risponde a quella che potremmo chiamare «Legge di Corrispondenza».
La tradizione celtica irlandese è quella che ci ha tramandato in forma scritta numerose informazioni circa la cultura precristiana dell'isola. In diverse occasioni vengono citati i punti cardinali associandoli ad alberi, città, fortezze, festività ecc.
Fra buio e luce,
fra giorno e notte;
è Crepuscolo che crea Magia.
Né pioggia né acqua marina,
né flusso né acqua di pozzo;
è Rugiada che crea Magia.
Né pianta né albero,
né fusto né foglia;
è Muschio che crea Magia.
Nei testi ognuna delle quattro province d'Irlanda è associata a un punto cardinale preciso (a Est il Leinster, a Ovest il Connacht, a Sud il Munster, a Nord l'Ulster), mentre nella realtà geografica esse sono poste in quelli intermedi.
Vorrei quindi proporre una lettura dei punti cardinali basata su questo assunto: quando ci si riferisce a luoghi sulla Terra, i punti cardinali sono quelli intermedi (SudEst, NordEst, SudOvest, NordOvest), mentre quando si fa riferimento a luoghi od oggetti mitici, così come agli dèi, i punti cardinali da considerare sono quelli principali (Est, Sud, Nord, Ovest). Ma non è tutto...
Vorrei quindi proporre una lettura dei punti cardinali basata su questo assunto: quando ci si riferisce a luoghi sulla Terra, i punti cardinali sono quelli intermedi (SudEst, NordEst, SudOvest, NordOvest), mentre quando si fa riferimento a luoghi od oggetti mitici, così come agli dèi, i punti cardinali da considerare sono quelli principali (Est, Sud, Nord, Ovest). Ma non è tutto...
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Musi di cinghiali inferociti costituivano la campana delle "carnix", le temutissime trombe da guerra celtiche |
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Celti - Scudo in bronzo del I sec. a.C. ritrovato nel Tamigi, a Battersea, in Inghilterra |
Nel testo “Lebor uà hUidre” è contenuto un capitolo intitolato “Cethri arda in domain” (I quattro punti cardinali del mondo) in cui viene scritto che per ogni punto cardinale è presente un uomo incaricato di narrare le storie antiche del mondo: a ovest vi è Fintan, a nord Feren, a est Fors, a sud Annoit.
Un'altra testimonianza sull'importanza data ai punti cardinali dalla tradizione celtica è contenuta in uno scritto che parla della disposizione dei vari re al festino di Tara. Nel testo si pongono le province e le popolazioni che vi giungono secondo i punti cardinali principali, ma sia geograficamente che per un discorso simbolico è bene fare riferimento a quanto segue.
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Cartina dell'Irlanda con le principali città e le sue 4 province: Ulster (sotto il dominio britannico), Connaught, Leinster e Munster |
Al festino di Tara il re supremo si sedeva al centro della sala, rappresentando la provincia del Meath (Mide), mentre alla sua destra si sedevano il re della provincia, i re delle tribù e gli uomini del Munster (Mumu); alla sua sinistra quelli dell'Ulster (Ulaid); alle sue spalle quelli del Connaught (Connacht) e di fianco a lui (o di fronte?) quelli del Leinster (Lagin).
Alla provincia di Meath, il centro, corrispondeva la Sovranità (ogni individuo che si trovi al centro di se stesso è sovrano del proprio mondo interiore, il regno).
Il re guardando verso Sud-Est aveva di fronte la provincia del Leinster che rappresentava la Prosperità (che andava tenuta sempre di fronte a sé per essere considerati degni di occupare il trono).
Alle sue spalle (Nord-Ovest) il Connaught portava la qualità della Scienza (che va cercata perché non la si possiede in modo innato).
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Croce Celtica con gli attributi delle 4 direzioni cardinali e delle 4 intermedie, più il centro. |
Alla sua destra aveva la provincia del Munster (a Sud-Ovest), con le sue qualità della Musica e dell'Arte in generale.
A Nord-Est infine la Battaglia, che era rappresentata dall'Ulster, posta alla sua sinistra (Nord-Est era considerata una direzione infausta, poiché si vede il tramonto del sole nel giorno più oscuro dell'anno: il solstizio d'inverno).
I nomi per definire i punti cardinali che ci sono stati tramandati provengono ancora una volta dalla tradizione irlandese.
Possediamo così i nomi di Tair (la regione che sta) «davanti», per definire l'Est (anair, «da oriente»); quello di Anairdes per indicare Sud-Est (nel senso di «proveniente da SE»);
di Anairtuaid per il Nord-Est («proveniente da NE»);
Tuas per il Sud, l'alto e la destra;
Tiar (la regione che sta) «dietro», per l'Ovest (aniar è «da O»; «che va a O» invece, si dice siar)
e con Tuath-Tuaid si indicava il Nord, il basso, la sinistra.
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Croce Celtica - Affinità fra direzioni, elementi, miti, divinità e ricorrenze |
Un'altra importante serie di simboli legati alla Croce Celtica, la Ruota di Medicina occidentale, era quella che prendeva origine da quattro città mitiche situate «nelle isole a nord del mondo», in ciascuna delle quali un Druido svolgeva il ruolo di saggio. Fu da queste città che vennero i Tuatha Dé Dannan, portando con loro, oltre alle qualità già descritte, quattro formidabili oggetti. Il Libro giallo di Lecan riporta un'interessante poema che descrive la storia delle quattro città, dei loro Druidi, degli oggetti e dell'arrivo dei Tuatha Dé Danann in Irlanda.
Lo scritto riporta che gli dèi trassero l'insegnamento dalla saggezza perfetta, dal druidismo e dalla magia, insegnamento che si apprendeva nelle città di Falias, Gorias, Murias e Findias.
I Tuatha Dé Danann dovettero però impegnarsi «in un combattimento accanito per apprendere la vera scienza».
A Falias (dal termine celtico fai, «sovranità») si trovava il Druido Morfesa («Grande Sapere»), e in senso simbolico tale città può essere messa in relazione con l'elemento Terra.
A Gorias (il cui nome ha radice nella parola celtica gor, «fuoco»; detta «la pura» o «dal desiderio violento») si trovava il Druido Esras («Opportunità»), e l'elemento associato alla città è appunto il Fuoco.
A Murias (dal termine celtico muir, «mare»; detta «dal grande valore» o «fortezza delle navi») vi era il Druido Semias («Sottile»), e l'elemento associato è l'Acqua.
A Findias (dal gaelico finn, «bianco», che indicava anche il ciclo nel senso spirituale) si trovava il Druido Uscias («Acqua»), e l'elemento associato è l'Aria.
Inoltre da ogni città fu portato un oggetto eccezionale che rappresentava anche una qualità specifica:
da Falias venne la Lia Fail, la Pietra del Destino (o «Pietra della Sovranità», associata al Nord e al dio Ogma);
da Gorias venne la Spada di Nuada, la Claimh Solais («Spada di Luce», associata al Sud nella Croce Celtica);
da Findias venne la Lancia di Lugh, la Sleà Bua («Lancia della Vittoria», associata all'Est);
da Murias proveniva il Calderone di Dagda, il Coire Raidhse («Calderone dell'Abbondanza», associato all'Ovest e alle qualità di abbondanza e generosità, principali attributi della regalità)."
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Celti - Dagda che immerge un guerriero nel "calderone della trasformazione" che procura la morte ai vivi e la vita ai morti (dal Calderone di Gandestrup) |
È interessante notare come i quattro simboli dell'epoca celtica si ritrovino anche nelle leggende di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, più o meno con gli stessi attributi e posti sugli stessi punti cardinali della Croce Celtica. L'estrazione della Spada dalla Roccia (la Pietra) è l'azione che costituì il riconoscimento di Artù come sovrano. La Coppa del Graal riempì i piatti del cibo preferito e gli animi di una serenità ineguagliabile ai Cavalieri seduti attorno alla Tavola Rotonda. La Lancia che Parsifal vide nella processione nel Castello del Graal grondava sangue dalla punta. Ma non è tutto, perché questi simboli passarono dai luoghi mitici dei racconti alla realtà fisica quotidiana quando furono utilizzati come segni delle carte: le Spade (divenute Picche), le Coppe o Calderoni (Cuori), i Bastoni o Lance, (Fiori), gli Scudi o Denari (Quadri). Gli oggetti sacri portati dai Tuatha Dé Danann in Irlanda, i loro corrispondenti delle leggende arturiane e della Cerca del Graal e i semi delle carte sono inoltre legati ai quattro elementi e alle quattro stagioni: i Bastoni-Picche all'Aria e alla Primavera; le Spade-Fiori al Fuoco e all'Estate; le Coppe-Cuori all'Acqua e all'Autunno; i Denari-Quadri alla Terra e all'Inverno. Ma veniamo alla «lettura» degli elementi sulla Croce Celtica. Alcune tradizioni nordiche riferiscono che l'orologio delle stagioni è la costellazione dell'Orsa Maggiore e che la sua coda ne è la lancetta: essa indica uno dei punti cardinali e quindi la stagione in cui ci si trova.
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Standing Stone di Salachary, Argyll, Scozia. Al di sotto di tali monoliti si credeva stesse l'Aldilà, per in cui questi luoghi venivano a danzare le Fate |
Il Sud nella Croce Celtica era associato alle emozioni/sentimenti e alle azioni nel mondo, all'io (la Coscienza di Sé), all'elemento Fuoco (il Leone Alato, simbolo del segno zodiacale del Leone e dell'evangelista Marco), ed era il luogo da cui proveniva la Spada di Nuada. La Spada è l'oggetto che simboleggia la propria responsabilità (abilità a dare la riposta) nel prendere decisioni nei confronti degli avvenimenti della vita. Essa rappresenta le azioni (giuste o sbagliate) che si compiono e rene chi la possiede «re del proprio regno». La città mitica di Gorias ha nella sua radice la parola «fuoco» e veniva definita «la pura» per l'aspetto positivo che possono avere le emozioni e i sentimenti umani nella guida della nostra azione nel mondo, ma l'altro suo nome, per l'aspetto negativo di essi, era «dal desiderio violento». Le emozioni, infatti, sono per la maggior parte dell'umanità il «motore» delle azioni e il punto da cui viene presa una decisione per agire. Al Sud era associata la dea Ceridwen e quindi l'aspetto dell'OIW di Karantez, l'Amore-Creatività-Produttività, e di conseguenza essa esprimeva caratteristiche connesse con il punto cardinale opposto (Nerz, la Forza-Volontà-Potere). Il Druido del Sud era Esras, il cui nome significa «Opportunità», forse a indicare l'opportunità che ci viene data nella nostra azione cosciente nel mondo, o l'opportunità che abbiamo nell'esprimere emozioni e sentimenti purificandoli nell'azione.
L'Ovest, la direzione legata alle Terre al di là del mare e quindi all'elemento Acqua (l'Aquila, simbolo del segno zodiacale dello Scorpione e dell'evangelista Giovanni), era il luogo da cui era stato portato il Calderone di Dagda, l'oggetto che donava abbondanza, il ricettacolo di ogni cosa. Per i Celti a Ovest erano situate le Terre dei Morti, degli Antenati, e il Calderone dell'Abbondanza era anche il Calderone della Trasformazione in cui venivano rigenerati i guerrieri morti o nel quale trovavano la morte quelli votati all'iniziazione (nella psiche umana rappresenta il Subconscio, contenitore di tutte le esperienze). La città da cui era stato portato il calderone, Murias, ha nel suo nome la radice celtica che indica il mare, confermando quanto esposto. Inoltre l'Ovest è chiaramente legato al dio Manannan, il maestro dell'illusione, il Signore dei Morti, nel senso che la morte crea l'illusione che tutto finisca al momento del suo giungere, ma può anche significare che al suo arrivo tutto ciò che fino ad allora abbiamo giudicato importante nel nostro percorso terreno è pura illusione. Fatto estremamente interessante è il significato del termine che indica l'antico canto gaelico intonato alla morte di qualcuno, conosciuto con il nome di caoine, che, oltre a «lamento», vuoi dire anche «sottile», proprio come il nome del Druido legato a Murias e all'Ovest, «Terra dei morti».
Il Nord, direzione legata al corpo e al grande Inconscio Collettivo (la Coscienza della Terra) nella Croce Celtica, era associato all'elemento Terra (il Toro Alato rappresentante il segno zodiacale del Toro e l'evangelista Luca) ed era il luogo da cui proveniva la Pietra del Destino. Essa aveva come qualità associata la sovranità. Quando un essere umano possiede un corpo infatti vive la parte oscura della propria coscienza spirituale e fa una serie di esperienze che comunemente si definiscono «il proprio destino». Inoltre la qualità associata è quella della sovranità, probabilmente intesa nel senso che la Terra stessa riconosce con un grido chi ne diviene il legittimo sovrano e non sente quindi di essere profanata. È come se il corpo volesse legittimare chi ha la dignità per renderlo un vero tempio invece che un postribolo di ladri e prostitute (intesi sempre in senso simbolico, quindi il corpo come ricettacolo di pensieri ed emozioni più o meno degni di un «reale» essere umano). Il fatto che il Druido della città di Falias («Sovranità») si chiamasse Morfesa («Grande Sapere») ci indica che colui che compie un reale cammino di realizzazione del proprio potenziale interiore, deve Conoscere in modo profondo e tutte le tradizioni iniziatiche ci tramandano che l'uomo compie un viaggio all'interno della Terra per trovare la Conoscenza e rinascere. Il viaggio del sole nel suo ciclo passa dal punto cardinale Ovest, luogo delle Terre dei morti e quindi della morte (reale e simbolica), per andare verso Nord, luogo di iniziazione alla Grande Conoscenza. Il nord è tradizionalmente il luogo della magia, dei poteri dell'Altro-mondo, e ha una certa implicazione con la mitologia legata alle stelle e alle costellazioni. Il dio Ogma, l'inventore della scrittura oghamica (Per "Ogham: la scrittura rituale degli antichi Celti" clicca QUI e per "Oroscopo degli Alberi celtico" clicca QUI) e considerato il Signore dell'Eloquenza e della Saggezza-Conoscenza, è posto a Nord sulla Croce Celtica e lo si può ritenere l'iniziatore di chi si avvicina a lui, ben rispondendo alla poesia che il File Nede cita nel Colloquio dei Due Saggi:
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Elmo celtico da combattimento a due corna, rinvenuto in Inghilterra |
Io sono il figlio della Poesia,
Poesia, figlia della Riflessione,
Riflessione, figlia della Meditazione,
Meditazione, figlia della Tradizione,
Tradizione, figlia della Ricerca,
Ricerca, figlia della Grande Conoscenza,
Grande Conoscenza, figlia dell'Intelligenza,
Intelligenza, figlia della Comprensione,
Comprensione, figlia della Saggezza,
Saggezza, figlia dei tre dèi di Dana.
La spiegazione dettagliata dell'utilizzo nella vita quotidiana della Croce Celtica come sistema di riferimento, con i suoi simboli e implicazioni inferiori, richiederebbe un discorso approfondito: volendo però avere almeno un'indicazione generale, si può procedere in questo modo.
La spiegazione dettagliata dell'utilizzo nella vita quotidiana della Croce Celtica come sistema di riferimento, con i suoi simboli e implicazioni inferiori, richiederebbe un discorso approfondito: volendo però avere almeno un'indicazione generale, si può procedere in questo modo.
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Rappresentazione di Fomoro da parte di artista Celta |
Per prima cosa è necessario leggere le caratteristiche degli dèi associati ai punti cardinali e i simboli legati alle quattro direzioni, cercando di riflettere, per esempio, sulla figura di Manannan o su quella di Ogma, sui loro attributi, sulle avventure che compiono nella mitologia celtica, sulle qualità di ciascun punto cardinale. Quindi osservare la propria situazione attuale e domandarsi verso quale direzione ci si sente più affini in questo momento specifico. A questo punto si sarà in grado di comprendere che il lavoro interiore da compiere sarà affine ai simboli del punto cardinale opposto a quello con cui identifichiamo la nostra situazione, per il semplice fatto che lo scopo del lavoro con la Croce Celtica è ritornare verso il proprio Centro e per farlo bisogna spesso muoversi nella direzione opposta a quella in cui siamo. Il passo successivo, dopo aver intrapreso il «cammino», sarà di osservare gli eventi che si presenteranno, i colori, le canzoni, i simboli che ci colpiranno di più e trovare dove si collocano sulla Croce Celtica. Questo darà l'indicazione per l'interpretazione.
Volendo offrire un esempio di riflessione e utilizzo dei vari simboli legandoli fra loro per ottenere un quadro più o meno significativo, consideriamo quanto segue:
L'Irlanda aveva quattro grandi alberi considerati sacri, posti ciascuno in una delle quattro province. Nella provincia del Leinster si trovava la Quercia di Mugna, associata al solstizio d'inverno. Il Frassino di Dathe era nel Munster. Un altro Frassino, quello di Tortu, si trovava nella provincia del Connacht, mentre il Tasso di Ross era nell'Ulster, associato al solstizio d'estate.
Ora, può sembrare strano che il Leinster, provincia legata al SE e alla prosperità abbia come simbolo una Quercia (e legata qui al solstizio d'inverno, momento tutt'altro che prospero...), albero che rappresenta la Conoscenza-Saggezza, ma anche la Forza, qualità legate al NO e al Nord. Tutto invece ha una sua logica. Immaginarne di camminare lungo la circonferenza di un cerchio (la Croce Celtica) guardando verso il Centro. Quando ci troviamo a NO vedremo sorgere il sole a SE nel giorno del solstizio d'inverno. Se siamo nel luogo della Prosperità e guardiamo verso il Centro della Croce Celtica, automaticamente ci siamo voltati verso le qualità opposte, quelle del NO, e il sole sorge in questa direzione proprio al solstizio d'inverno.
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Cartina politica dell'Irlanda odierna, l'Ireland o Eire con le città, i territori e le strade e l'Ulster, Irlanda del Nord, sotto il dominio britannico. Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Ora, può sembrare strano che il Leinster, provincia legata al SE e alla prosperità abbia come simbolo una Quercia (e legata qui al solstizio d'inverno, momento tutt'altro che prospero...), albero che rappresenta la Conoscenza-Saggezza, ma anche la Forza, qualità legate al NO e al Nord. Tutto invece ha una sua logica. Immaginarne di camminare lungo la circonferenza di un cerchio (la Croce Celtica) guardando verso il Centro. Quando ci troviamo a NO vedremo sorgere il sole a SE nel giorno del solstizio d'inverno. Se siamo nel luogo della Prosperità e guardiamo verso il Centro della Croce Celtica, automaticamente ci siamo voltati verso le qualità opposte, quelle del NO, e il sole sorge in questa direzione proprio al solstizio d'inverno.
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Celti - Calderone celtico in argento dell'inizio del I sec. a.C. ritrovato a Gandestrup, in Danimarca |
Sulla Croce Celtica, come è ben comprensibile, si potrebbero aggiungere continuamente oggetti, divinità, alberi, animali, periodi dell'anno, qualità, luoghi ecc. rendendo sempre più complessa, ma sempre più completa, una sua lettura e una sua interpretazione.
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Decorazione Celtica: Miniatura irlandese del VII sec. con TRISKEL, simbolo solare della trinità dell'Uno ( O I W ): Nerz (Forza), Skiant (Saggezza) e Karantez (Amore), e spirali |
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